De la sierra, morena
Cielito lindo, vienen bajando
Un par de ojitos negros, cielito lindo
De contrabando
Ay, ay, ay, ay
Canta y no llores
Porque cantando se alegran
Cielito lindo, los corazones
Quando, nel novembre del 1519, allo sguardo incredulo dei primi spagnoli apparve Tenochtitlan, capitale degli Aztechi, la meraviglia per le sue stupefacenti bellezze cedette presto il passo all’ostinata spietatezza della fede e al miraggio dell’appropriazione delle sue incommensurabili ricchezze; così, in poco meno di due anni, nonostante una fiera resistenza, Cortes conquistò la città, mettendo fine allo stato degli Aztechi o Mexica o Tenocha e quindi all’intera parabola storica precolombiana della mesoamerica, della quale essi erano tra gli ultimi coerenti protagonisti. Un viaggio, perciò, che porterà alla scoperta delle antiche e scomparse civiltà precolombiane da Teotihuacan, la mitica Città degli dei, alla meravigliosa Tenochtitlan, a El Tajin, dove la piramide delle 365 nicchie è muta testimone della antica cultura totonaca. E poi, scendendo verso sud, Cholula che ospita la più grande piramide del mondo, Monte Alban, testimonianza della potenza della popolazione Zapoteca e Mitla, capitale del popolo Mixteco. Con l’aereo verso Palenque, con la misteriosa tomba di Pacal, quindi, attraverso la giungla del Peten, Yaxchilan, un luogo unico che molto pochi possono dire di aver visto e Bonampak, splendido e unico esempio di pittura maya, anch’essa sepolta nella giungla e raggiungibile solo con la scorta dei Lacandones, gli ultimi successori dei Maya. Si prosegue per Chetumal con una sosta a Becan, uno fra i siti più importanti e affascinanti della cultura dei Maya delle pianure, avvolto dalla giungla e scoperto circa quaranta anni fa,, infine Playa del Carmen passando per Tulum un tempo una città enorme affacciata sul mare, l’ultimo fiero baluardo contro l’invasione dei conquistadores nello Yucatan. Facoltativa ma consigliata caldamente per chi non l’avesse mai vista la visita di Chichen Itza, affollatissima di turisti ma unica con i suoi monumenti, la piramide di Kukulcan, il Caracol, il Tempio dei Guerrieri con Chac Mool, il messaggero degli dei sul quale veniva deposto il cuore del sacrificato. Alla sera, per chi sarà interessato, si terranno piccole conferenze in merito ai luoghi che si visiteranno il giorno successivo e alla religione, alla vita quotidiana, l’arte e altri aspetti delle antiche culture mesoamericane. Un viaggio che resterà nel cuore di tutti i partecipanti, unico, affascinante sulle note di Cielito Lindo, la canzone più celebre del Messico intonata dai mariaches in molti locali in Plaza Garibaldi a Città del Messico, dove si può gustare dell’ottima tequila, come in tutti i luoghi che visiteremo.
Diego
Rivera, Palacio National, Città del Messico.
L’incontro fra
Motecuzomatin (Montezuma) e Nezahualcoyotl
con, sullo
sfondo, la piramide delle 365 nicchie a El Tajin
Programma
Milano
- Città del Messico
Primo
giorno
Città
del Messico
Notte a Città del Messico
Città del Messico
Capitale del
Messico, termine che deriva da Mexica, un nome con il quale gli Aztechi
chiamavano se stessi, sorge sul lago Texcoco dove un tempo si trovava
Tenochtitlan, città principale di quella cultura. Così la descrivono i
commentatori al seguito di Cortes nel 1521
«La grande città è costruita sulla laguna salata e dista, in qualunque
punto, due leghe dalla riva. Vi si può accedere da quattro parti attraverso
strade ben costruite, della larghezza di due lance. È grande come Siviglia o Cordova.
La piazza più grande è due volte quella della città di Salamanca, interamente
circondata di portici, dove, ogni giorno, tra compratori e venditori, ci
saranno più di sessantamila persone»
Palacio
national
terminarono
solo nel secolo successivo. Tra il 1929 e il 1951 il muralista Diego Rivera
realizzò alcuni murales nel secondo livello de cortile centrale, e lo spazio
della scala principale
Zocalo
La
Piazza della Costituzione con i resti
del Templo Mayor è la
principale di Città del Messico ed è una delle più grandi al mondo. E’
considerata il centro dell'identità nazionale messicana. La sua collocazione fu
scelta dai conquistatori spagnoli per essere esattamente sopra i resti del
centro politico e religioso di Tenochtitlan, capitale degli Aztechi.
Secondo
giorno
Città
del Messico - Teotihuacan
Notte a Città del Messico
Teotihuacan.
Situato a circa 35 chilometri a est di Città del
Messico, passando fra milioni di favelas, è uno fra i maggiori siti
archeologici mesoamericani conosciuto per le sue imponenti piramidi del Sole e
della Luna e le pregevoli architetture. Oltre alle piramidi, Teotihuacan appare
importante anche per il suo significato antropologico dovuto ai suoi complessi
residenziali multi-familiari, al "Viale dei Morti" e per la piccola
parte dei suoi vivaci murales eccezionalmente ben conservati. Inoltre,
la gente di Teotihuacan esportò ceramiche di pregevole fattura e sottili
strumenti di ossidiana, oggetti che ottennero grande prestigio e un diffuso
utilizzo in tutta la mesoamerica. Si ritiene che la città sia stata fondata
intorno all’ 800 a.C. con i principali
monumenti che continuarono ad essere edificati fino a circa il 250 d.C. Il
nucleo urbano continuò ad essere abitato fino al VIII secolo d.C. ma i suoi
principali monumenti furono abbandonati e sistematicamente bruciati intorno al
550 d.C. Teotihuacan, fondata come nuovo centro religioso delle alture
messicane, ben presto divenne la più grande e popolata città del nuovo mondo
con una popolazione stimata di oltre 125.000 abitanti, che la rendeva almeno la
sesta città più grande in tutto il mondo di quell'epoca. Per contenere questa grande popolazione,
nella città sorsero case a più piani che ospitavano più famiglie. Il sito copre
una superficie totale di 83 chilometri quadrati ed è stato designato come patrimonio
dell’Umanità dall’UNESCO nel 1987. È il sito archeologico più visitato del
Messico.
Festa dei
morti
E’ una forma particolare di festa dei defunti tipica della
cultura messicana e le celebrazioni hanno luogo dal 31 ottobre culminando il 2 novembre. Alcuni fanno cominciare la festa
il 28 ottobre, giorno in onore dei morti per incidenti o suicidio e vengono
portati fiori e candele nel luogo dell'incidente. Il 31 ottobre è generalmente
dedicato alle anime dei bambini, la cui anima pura si dirige dritta in cielo,
mentre il 1 e 2 novembre sono dedicati agli altri morti. I festeggiamenti
possono durare molti giorni, riprendendo le tradizioni precolombiane che ne sono
all'origine, prima che la festa venisse recuperata e adattata dalla chiesa
cattolica. La festa viene celebrata con musica, bevande e cibi tradizionali dai
colori vivi, combinati a numerose rappresentazioni caricaturali della morte. Il
Giorno dei Morti in Messico è una festa tradizionale che permette di
esorcizzare la paura della morte ridendo di essa. L'idea è di celebrare la vita
con i nostri cari defunti per ricordarci quanto la nostra vita sulla terra sia
breve e temporanea, tutti prima o poi moriremo. Ricordare i morti permette loro
di tornare in vita per qualche tempo. Infatti si dice che i morti desiderino
essere ricordati per non essere condannati all'oblio.
Terzo
giorno
Città
del Messico
Notte a Città del Messico
Museo Nacional de Antropologia e Historia
E’ il museo più importante del Messico e uno fra i più
belli al mondo. E’ situato nel bosco di Chapultepec all'interno di Città del
Messico, e vanta 44.000 m² coperti, distribuiti in più di 20 sale, e
35.700 m² di aree esterne, incluso il cortile centrale, la piazza
d'accesso e alcune parti unite intorno al museo. In tutti questi spazi si trova
la maggiore collezione del mondo di arte precolombiana, delle culture Maya,
Azteca, Olmeca, Teotihuacana, Tolteca, Zapoteca, Mixteca, Huaxteca. Al piano
superiore si può ammirare una
esposizione di reperti dei popoli indigeni del giorno d'oggi. Come
elemento di identificazione del museo all'entrata è posto sopra una fontana un
monolite di origine teotihuacano, che la tradizione popolare identifica con una
rappresentazione di Tlaloc, dio dell'acqua; in ogni caso la statua non reca
nessuna iscrizione che ne confermi l'identificazione. Inoltre nel museo è
conservato il famoso Calendario azteco
Templo Mayor
restano pochi resti visitabili della enorme costruzione che aveva una base di circa cento metri per ottanta con sette livelli di altezza.
Quarto
giorno
Città
del Messico - El Tajin – Puebla
Notte a Puebla
El Tajín
E’ un sito archeologico precolombiano situato nella municipalità di Papantla nello stato del Veracruz. Fu il fulcro della cultura classica del Veracruz e una delle città più grandi della parte occidentale della mesoamerica nell'età classica. Tajín significa città del tuono in lingua totonaca e si pensa che tale nome potesse riferirsi al dio del tuono, dei fulmini e della pioggia identificabile in parte con il Tlaloc azteco e il Cochijo maya. Il centro cerimoniale del sito ricopre un'area pari a un chilometro quadro, con diverse piramidi sormontate da templi, molti palazzi e alcuni cortili adibiti al gioco della pelota, ma vi sono ancora molte zone non scavate che si estendono per distanze maggiori. La costruzione più famosa del sito è la piramide delle nicchie. La gradinata a terrazza è alta circa 20 metri. Anche se come dimensioni è modesta, se comparata ad altre piramidi mesoamericane, l'architettura ornamentata è particolare; le terrazze sono di pietra intagliata e formano 365 nicchie, mentre il lato orientale della piramide presenta una scala. Le costruzioni del sito presentano rilievi scavati e vi sono alcune stele di pietra e sculture che rappresentano il gioco della pelota. Nelle vicinanze del sito si trova un ricco museo. Puebla, città di chiese e palazzi coloniali, abbelliti dagli azulejos.
Quinto
giorno
Cholula
– Oaxaca
Notte a Oaxaca
Piramide di
Cholula
E’ la più grande piramide del mondo. Misura 500 metri
per lato ed è alta 64 metri. È considerata la piramide più grande mai costruita
dall'uomo, con i suoi 4,5 milioni di metri cubi. È composta, in realtà, di
quattro momenti costruttivi sovrapposti, di cui uno solo è stato nuovamente
portato alla luce. La piramide oggi appare come una collinetta naturale
ricoperta d'erba, suddivisa in quattro gradoni. Originariamente aveva, come
molte piramidi dell'area messicana, 365 gradini, a simboleggiare i giorni
dell'anno. Sulla sua sommità, dove una volta si trovava il tempio, ora si trova
la chiesa cattolica dedicata di Nuestra Señora de los Remedios,
risalente al 1594; gli spagnoli decisero di sovrapporre questa chiesa su un
luogo sacro azteco sia come gesto di purificazione che come d'imposizione di
una nuova religione e di una nuova società.
Oaxaca
Nell'area dove si
trova l'attuale città vi sono stati per migliaia di anni insediamenti zapotechi
e mixtechi legati agli importanti centri di Monte Albán e Mitla. La città
coloniale risale al 1532. Oaxaca, il cui centro storico coloniale è stato
dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, dalla suggestiva atmosfera
indigena, è famosa per le sue tradizioni gastronomiche e per la splendida
chiesa di Santo Domingo.
Sesto
giorno
Monte
Alban – Mitla
Notte a Oaxaca
Monte Alban
E’ il nome moderno di un importante sito fra i più
grandi del Messico; la principale zona civico-cerimoniale è situata a circa 400
metri dal fondo valle su di una vasta area livellata artificialmente, ad
un'altitudine di circa 1940 metri sul livello del mare. Oltre a questo nucleo
monumentale, il sito è caratterizzato da diverse centinaia di terrazze
artificiali e una dozzina di raggruppamenti di costruzioni piramidali che
ricoprono la sommità e i fianchi della piccola catena montuosa. Le rovine archeologiche delle vicine colline di Atzompa e El
Gallo a nord sono tradizionalmente considerate parte integrante dell'antica
città. L'importanza di Monte Albán deriva dal suo importante ruolo come centro
socio-politico ed economico della civiltà zapoteca, ruolo che ricoprì per quasi
un millennio. Fondata verso il 550 a.C., divenne la capitale di uno stato
espansionistico che dominò una parte importante del territorio di Oaxaca,
interagendo diplomaticamente e militarmente con altri stati mesoamericani
quali, ad esempio, Teotihuacan. Da questo sito proviene il tesoro della tomba
sette trovato nel 1932 dall’archeologo messicano Alfonso Caso e composto da più
di 400 reperti e centinaia di gioielli preziosi risalenti alle popolazioni
precolombiane. Egli definì tutto questo “il tesoro del Monte Alban” e in
effetti si tratta di uno dei più importanti ritrovamenti dell’archeologia. Fra
gli altri, interessante il monumento in forma di freccia orientato esattamente
verso Chichen Itza nello Yucatan.
Mitla
zapoteca. Il centro raggiunse l'apice della prosperità e dell'estensione territoriale tra il 750 e il 1521, mostrando influenze architetturali sia zapoteche che mixteche
Settimo
giorno
Oaxaca
– Palenque
(Volo aereo Oaxaca – Città del Messico , Città del
Messico - Palenque)
Notte a Palenque
Palenque,
La cittadina moderna, famosa in tutto il mondo e tappa obbligata per il sito archeologico, non presenta particolari attrattive, se non uno zocalo caratteristico e assai vivo alla sera quando i mariaches e i marimba intonano le loro canzoni.
Ottavo
giorno
Yaxchilan
– Bonampak
Notte a Palenque
Yaxchilan,
Il momento clou del viaggio e un’avventura meravigliosa. La Città delle pietre verdi o Yaxchilan, è un sito poco conosciuto dove il turismo non arriva pur essendo uno fra i più imponenti e maestosi dell’intera area mesoamericana. Lo si raggiunge dopo alcune ore di viaggio da Palenque lungo una strada che attraversa la giungla del Peten e dopo un’ora circa di navigazione su una piccola lancia a motore lungo il fiume Usumacinta, al confine fra Messico e Guatemala. Mentre gli alligatori sostano sulle rive del fiume, migliaia di colorati pappagalli ara si alzano in volo al sopraggiungere dell’imbarcazione e le scimmie urlanti emettono il loro grido. Un’esperienza indescrivibile e unica nella vita per raggiungere le rovine di Yaxchilan, localizzate in un'ansa dell'Usumacinta e che si estendono lungo il corso del fiume, su una serie di basse colline e verso l'entroterra. Il nucleo della città, posto attorno alla piazza principale, è occupato da due strutture architettoniche principali: la Grande Acropoli e la Piccola Acropoli. All'interno di quest'area edificata si trovano in totale più di centotrenta edifici, stele imponenti e rappresentazioni parietali.
Bonampak
Ubicato vicino a un tributario del fiume Usumacinta, il sito è famoso e unico per una serie di affreschi, posti all'interno della Struttura 1 (chiamata anche Tempio delle pitture murali). La costruzione delle maggiori strutture del sito si fanno risalire al primo periodo classico della civiltà Maya (indicativamente dal 580 all’800). Bonampak fu riscoperta soltanto nel 1946 da due viaggiatori americani, Herman Charles Frey e John Bournedal, che vi furono condotti da un gruppo di Maya Lacandones, successori di quelli che accompagnano ancora oggi i pochissimi turisti nella visita del centro cerimoniale maya.
Nono
giorno
Palenque
Notte a Palenque
Palenque
Contiene alcune delle più belle opere di architettura
e scultura che i Maya abbiano prodotto. L'area abbraccia circa 2,5 km², ma
si stima che si sia esplorato meno del 10% della superficie totale che raggiunse
la città, in quanto ancora moltissime strutture rimangono coperte dalla
foresta. Nel 1981, Palenque fu designata "Zona Protetta" e nel 1987
l'UNESCO la dichiarò Patrimonio dell’Umanità. Il Tempio o piramide delle
iscrizioni, risalente a circa il 675 è
forse il monumento funebre di Pacal, forse un sovrano. È uno degli edifici più
significativi del sito ed una delle tombe più notevoli del centroamerica, Il
tempio è costruito su una piramide a gradini posizionata nella zona est del
sito archeologico. La piramide ha una base di 60 m x 42,5 m ed
un'altezza di 27,2 m. Il tempio sovrastante ha una base di 25.5 m x
10.5 m ed un'altezza di 11.4 m. Le pietre più grandi pesano da 12 a
15 tonnellate e sono posizionate sulla cima della piramide. Il volume totale
della piramide e del tempio è di 32500 metri cubi. Nel 1952 Alberto Ruz
Lhuillier rimosse una pietra del pavimento in una sala del tempio e scoprì un
passaggio segreto che conduceva, attraverso una lunga scalinata, alla tomba di
Pacal, conosciuta per l'enorme sarcofago decorato con bassorilievi, per i
ricchi ornamenti che ornavano Pacal e per le sculture di stucco che decorano le
pareti della tomba. Qui alcuni vorrebbero vedere una scena di viaggio
interstellare compiuto da Pacal, ma, in realtà, quella scena rappresentata sul
sarcofago di Pacal, lo mostrano in atto di cadere verso gli inferi lungo
l’albero della vita rappresentato anche nel Tempio del Sol sempre a Palenque.
Pochi anni fa a Palenque venne trovato il tesoro della Reina Roja.
All’uscita del sito, qui sono conservati splendidi
reperti scultorei, facciate di palazzi e il corredo della Reina Roja Il museo raccoglie inoltre molti dei reperti rinvenuti
nel sito, mentre il corredo di Pacal, si trova nel Museo di Antropologia di
Città del Messico. Dato che la tomba di Pacal non è più aperta al pubblico per
evitare danni, qui si può vedere una copia del sarcofago circondata dalla
ricostruzione virtuale dell'interno della tomba, con tutte le spiegazioni del
caso sui bassorilievi presenti sul sarcofago e sulle pareti della tomba.
Decimo
giorno
Palenque
– Becan – Chetumal
Notte a Chetumal
Becan
E’ un sito maya fra i più importanti vicino al centro
della penisola dello Yucatan nello stato di Campeche. Il nome è stato dato dagli archeologi che
riscoprirono le rovine, che in lingua maya significa "fossa scavata
dall'acqua" (in quanto attorno al sito è presenta una formazione geologica
inusuale). Gli indizi mostrano che Becán era occupata nel medio preclassico,
circa attorno al 550 a.C., e diventò un centro cerimoniale centinaia di anni
dopo nel tardo preclassico. La popolazione e la scala di costruzione declinò
nel classico iniziale intorno al 250 d.C., anche se rimase in buoni rapporti
con Teotihuacan.. Una fossa scavata attorno al sito forma una circonferenza che
copre 25 ettari. Attorno al 500 la popolazione aumentò di numero e molte
costruzioni vennero ultimate, in stile Rio bec. La costruzione dei templi più
importanti terminò nell'830, ma la popolazione rimase fino a quasi 400 anni dopo.
Il sito venne descritto per la prima volta nel 1934 da Karl Ruppert e John
Denison, in una spedizione finanziata dall'Istituto Carnegie di Washington. Dal
1969 al 1971 gli scavi vennero effettuati con i finanziamenti della Università
di Tulane e della National Geographic Society.
Chetumal
E’ la capitale del Quintana Roo ed è particolarmente gradevole una passeggiata lungo la baia sul Mar dei Caraibi che ospita sempre feste, musica con mariaches, marimba ed altri eventi
Undicesimo
giorno
Chetumal
- Tulum - Playa del Carmen
Notte a Playa del Carmenl
Tulum
E’ un importante complesso archeologico Maya e la sua particolare posizione, sulla costa a picco sul mare, a 15 minuti da Akumal, ha fatto sì che fosse la prima città Maya ad essere avvistata dagli spagnoli il 3 marzo 1517. La sua favorevole posizione geografica ne aveva in precedenza decretato la fortuna facendola diventare un importante scalo commerciale di prodotti quali pesce, miele, sale, ossidiana e piume di quetzal. L'edificio più importante di Tulum è senza dubbio El Castillo situato nei pressi dell'approdo, una piccola insenatura che fungeva da porto. Meta di turisti provenienti da tutto il mondo, il fascino di Tulum è dato anche dalle sue spiagge di sabbia finissima, tipiche della costa caraibica, alle quali si accede anche visitando il sito archeologico.
Dodicesimo
giorno
Playa
del Carmen - Chichen Itza
(Escursione a Chichen Itza facoltativa)
Notte a Playa del Carmen
Chichen Itza.
Mattino. Le rovine, che si estendono su un'area di 3 chilometri quadri, appartenevano a una grande città che fu uno dei più importanti centri della regione intorno al periodo classico della civiltà maya, fra il VI e IX secolo. Il sito comprende numerosi edifici, rappresentativi di diversi stili e, fra i più celebri, si possono indicare la piramide di Kukulcan, nota anche come El castillo o Piramide del sole, l’osservatorio astronomico, il Caracol, e il Tempio dei Guerrieri. Il sito di Chichén Itzá è stato dichiarato patrimonio dell’UNESCO nel 1988 e costituisce una proprietà federale dello stato del Messico. E’ stato inserito nel 2007 fra le Sette meraviglie del mondo moderno.
Tredicesimo
giorno
Cancun - Milano
Bibliografia essenziale
AA.VV, Corpus Precolombiano, 12 Volumi, Milano 1985 – 1988
P.Baima Bollone, 21/12/2012. Alle origini della profezia Maya,
Ivrea 2012
I.Bernal, Il Messico, Milano 1978
J.Bernal, Il Messico dalle origini agli Aztechi, Milano 1985
C.Burland, Montezuma, signore degli dei, Torino 1973
C.Cavatrunci, Arte precolombiana, Firenze 1998
A.Caso, Il popolo del sole, Milano 1965
N.Davies, Gli Aztechi, Torino 1982
C.Duverges,
L’origine des Azteques, Paris 1983
B.Fagan, Gli Aztechi, Milano 1989
P.Gendrop, Architettura mesoamericana, Milano 1982
A.Luvino, Il sacrificio di Specchio Fumante, Torino 2019
G.Morley, I Maya, Roma 1984
L.Pranzetti (a cura di), Civiltà e religione degli Aztechi,
Milano 2015
W.Prescott, La conquista del Messico, Torino 1958
P.Scarduelli, Gli Aztechi e il sacrificio umano, Torino 1980
J.Soustelle, Gli Olmechi, Milano 1995
J.L.Sthepens, Incidents of Travel in Central
America and Yucatan, New York !841
U.Stornaiolo, Il Popol Vuh, Rimini 2005
E.Thompson, La civiltà Maya, Torino 1970
V.Von Hagen, Civiltà e splendore degli Aztechi, Roma 1978
V.Von Hagen, Alla ricerca del sacro Quetzal, Milano 1984
A tutti i partecipanti verranno fornite fotocopie
di testi legati
alle culture mesoamericane
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