lunedì 20 luglio 2020

Viaggio in Messico date da definire



 Viaggio in Messico

 

De la sierra, morena
Cielito lindo, vienen bajando
Un par de ojitos negros, cielito lindo
De contrabando

Ay, ay, ay, ay
Canta y no llores
Porque cantando se alegran
Cielito lindo, los corazones

 

Quando, nel novembre del 1519, allo sguardo incredulo dei primi spagnoli apparve Tenochtitlan, capitale degli Aztechi, la meraviglia per le sue stupefacenti bellezze cedette presto il passo all’ostinata spietatezza della fede e al miraggio dell’appropriazione delle sue incommensurabili ricchezze; così, in poco meno di due anni, nonostante una fiera resistenza, Cortes conquistò la città, mettendo fine allo stato degli Aztechi o Mexica o Tenocha e quindi all’intera parabola storica precolombiana della mesoamerica, della quale essi erano tra gli ultimi coerenti protagonisti. Un viaggio, perciò, che porterà alla scoperta delle antiche e scomparse civiltà precolombiane da Teotihuacan, la mitica Città degli dei, alla meravigliosa Tenochtitlan, a El Tajin, dove la piramide delle 365 nicchie è muta testimone della antica cultura totonaca. E poi, scendendo verso sud, Cholula che ospita la più grande piramide del mondo, Monte Alban, testimonianza della potenza della popolazione Zapoteca e Mitla, capitale del popolo Mixteco. Con l’aereo verso Palenque, con la misteriosa tomba di Pacal, quindi, attraverso la giungla del Peten, Yaxchilan, un luogo unico che molto pochi possono dire di aver visto e Bonampak, splendido e unico esempio di pittura maya, anch’essa sepolta nella giungla e raggiungibile solo con la scorta dei Lacandones, gli ultimi successori dei Maya. Si prosegue per Chetumal con una sosta a Becan, uno fra i siti più importanti e affascinanti della cultura dei Maya delle pianure, avvolto dalla giungla e scoperto circa quaranta anni fa,, infine Playa del Carmen passando per Tulum un tempo una città enorme affacciata sul mare, l’ultimo fiero baluardo contro l’invasione dei conquistadores nello Yucatan. Facoltativa ma consigliata caldamente per chi non l’avesse mai vista la visita di Chichen Itza, affollatissima di turisti  ma unica con i suoi monumenti, la piramide di Kukulcan, il Caracol, il Tempio dei Guerrieri con Chac Mool, il messaggero degli dei sul quale veniva deposto il cuore del sacrificato. Alla sera, per chi sarà interessato, si terranno piccole conferenze in merito ai luoghi che si visiteranno il giorno successivo e alla religione, alla vita quotidiana, l’arte e altri aspetti delle antiche culture mesoamericane. Un viaggio che resterà nel cuore di tutti i partecipanti, unico, affascinante sulle note di Cielito Lindo, la canzone più celebre del Messico intonata dai mariaches in molti locali in Plaza Garibaldi a Città del Messico, dove si può gustare dell’ottima tequila, come in tutti i luoghi che visiteremo.

 


Diego Rivera, Palacio National, Città del Messico.

 L’incontro fra Motecuzomatin (Montezuma) e Nezahualcoyotl

 con, sullo sfondo, la piramide delle 365 nicchie a El Tajin

  

Programma 

Milano - Città del Messico

 

Primo giorno

Città del Messico

Notte a Città del Messico

 

Città del Messico

Capitale del Messico, termine che deriva da Mexica, un nome con il quale gli Aztechi chiamavano se stessi, sorge sul lago Texcoco dove un tempo si trovava Tenochtitlan, città principale di quella cultura. Così la descrivono i commentatori al seguito di Cortes nel 1521  «La grande città è costruita sulla laguna salata e dista, in qualunque punto, due leghe dalla riva. Vi si può accedere da quattro parti attraverso strade ben costruite, della larghezza di due lance. È grande come Siviglia o Cordova. La piazza più grande è due volte quella della città di Salamanca, interamente circondata di portici, dove, ogni giorno, tra compratori e venditori, ci saranno più di sessantamila persone»

 

Palacio national

Si affaccia sullo zocalo ed è la sede del potere esecutivo federale . L'edificio venne edificato nel 1563 dopo la conquista del Messico sul terreno che era occupato dalla casa di Hernan Cortes, costruita nel 1523. L'uso originale del palazzo fu quello di alloggio del viceré. Più tardi esso fu ristrutturato per ospitare anche i tribunali e il carcere della Corte Reale. L'edificio originale, dall'aspetto medioevale, iniziò a prendere il suo aspetto attuale di costruzione barocca, dopo vari incendi che si sono succeduti nel XVIII secolo, ma i lavori

terminarono solo nel secolo successivo. Tra il 1929 e il 1951 il muralista Diego Rivera realizzò alcuni murales nel secondo livello de cortile centrale, e lo spazio della scala principale

 

Zocalo

La Piazza della Costituzione con i resti del Templo Mayor è la principale di Città del Messico ed è una delle più grandi al mondo. E’ considerata il centro dell'identità nazionale messicana. La sua collocazione fu scelta dai conquistatori spagnoli per essere esattamente sopra i resti del centro politico e religioso di Tenochtitlan, capitale degli Aztechi.

 

Secondo giorno

Città del Messico - Teotihuacan

Notte a Città del Messico

 

Teotihuacan.

Situato a circa 35 chilometri a est di Città del Messico, passando fra milioni di favelas, è uno fra i maggiori siti archeologici mesoamericani conosciuto per le sue imponenti piramidi del Sole e della Luna e le pregevoli architetture. Oltre alle piramidi, Teotihuacan appare importante anche per il suo significato antropologico dovuto ai suoi complessi residenziali multi-familiari, al "Viale dei Morti" e per la piccola parte dei suoi vivaci murales eccezionalmente ben conservati. Inoltre, la gente di Teotihuacan esportò ceramiche di pregevole fattura e sottili strumenti di ossidiana, oggetti che ottennero grande prestigio e un diffuso utilizzo in tutta la mesoamerica. Si ritiene che la città sia stata fondata intorno all’ 800 a.C.  con i principali monumenti che continuarono ad essere edificati fino a circa il 250 d.C. Il nucleo urbano continuò ad essere abitato fino al VIII secolo d.C. ma i suoi principali monumenti furono abbandonati e sistematicamente bruciati intorno al 550 d.C. Teotihuacan, fondata come nuovo centro religioso delle alture messicane, ben presto divenne la più grande e popolata città del nuovo mondo con una popolazione stimata di oltre 125.000 abitanti, che la rendeva almeno la sesta città più grande in tutto il mondo di quell'epoca.  Per contenere questa grande popolazione, nella città sorsero case a più piani che ospitavano più famiglie. Il sito copre una superficie totale di 83 chilometri quadrati ed è stato designato come patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1987. È il sito archeologico più visitato del Messico.

 

 

Festa dei morti

E’ una forma particolare di festa dei defunti tipica della cultura messicana e le celebrazioni hanno luogo dal 31 ottobre culminando il  2 novembre. Alcuni fanno cominciare la festa il 28 ottobre, giorno in onore dei morti per incidenti o suicidio e vengono portati fiori e candele nel luogo dell'incidente. Il 31 ottobre è generalmente dedicato alle anime dei bambini, la cui anima pura si dirige dritta in cielo, mentre il 1 e 2 novembre sono dedicati agli altri morti. I festeggiamenti possono durare molti giorni, riprendendo le tradizioni precolombiane che ne sono all'origine, prima che la festa venisse recuperata e adattata dalla chiesa cattolica. La festa viene celebrata con musica, bevande e cibi tradizionali dai colori vivi, combinati a numerose rappresentazioni caricaturali della morte. Il Giorno dei Morti in Messico è una festa tradizionale che permette di esorcizzare la paura della morte ridendo di essa. L'idea è di celebrare la vita con i nostri cari defunti per ricordarci quanto la nostra vita sulla terra sia breve e temporanea, tutti prima o poi moriremo. Ricordare i morti permette loro di tornare in vita per qualche tempo. Infatti si dice che i morti desiderino essere ricordati per non essere condannati all'oblio.

 

Terzo giorno

Città del Messico

Notte a Città del Messico

 

Museo Nacional de Antropologia e Historia

E’ il museo più importante del Messico e uno fra i più belli al mondo. E’ situato nel bosco di Chapultepec all'interno di Città del Messico, e vanta 44.000 m² coperti, distribuiti in più di 20 sale, e 35.700 m² di aree esterne, incluso il cortile centrale, la piazza d'accesso e alcune parti unite intorno al museo. In tutti questi spazi si trova la maggiore collezione del mondo di arte precolombiana, delle culture Maya, Azteca, Olmeca, Teotihuacana, Tolteca, Zapoteca, Mixteca, Huaxteca. Al piano superiore si può ammirare una  esposizione di reperti dei popoli indigeni del giorno d'oggi. Come elemento di identificazione del museo all'entrata è posto sopra una fontana un monolite di origine teotihuacano, che la tradizione popolare identifica con una rappresentazione di Tlaloc, dio dell'acqua; in ogni caso la statua non reca nessuna iscrizione che ne confermi l'identificazione. Inoltre nel museo è conservato il famoso Calendario azteco

 

Templo Mayor

Chiamato anche Grande Piramide  era il tempio principale di Tenochtitlan e la cui costruzione iniziò nel 1325; sorgeva nella odierna Piazza centrale, lo zocalo. Si sviluppava per sessanta metri in altezza e aveva la funzione di supporto a due templi, posizionati in cima, dedicati agli dei Huitxilopochtli e Tlaloc. La sua costruzione terminò nel 1487 come riportato nella lapide commemorativa che un tempo ne ornava i muri. Nel novembre 1519, nella piazza antistante Cortes vi fece ardere vivo Qualpopoca, due dei suoi figli e quindici altri nobili aztechi in quanto avevano ucciso alcuni soldati Spagnoli a Vera Cruz su ordine di Montezuma che, a sua volta, era stato incatenato nel proprio palazzo. Il 10 maggio 1520 vi si verificò il massacro del Templo Mayor ad opera delle truppe spagnole guidate da Pedro de Alvarado. Il Templo Mayor fu quasi completamente distrutto nel 1521 nel corso dell'invasione della città dai conquistadores ed oggi

restano pochi resti visitabili della enorme costruzione che aveva una base di circa cento metri per ottanta con sette livelli di altezza.

Quarto giorno

Città del Messico - El Tajin – Puebla

Notte a Puebla

 

El Tajín

E’ un sito archeologico precolombiano situato nella municipalità di Papantla nello stato del Veracruz. Fu il fulcro della cultura classica del Veracruz e una delle città più grandi della parte occidentale della mesoamerica nell'età classica. Tajín significa città del tuono in lingua totonaca e si pensa che tale nome potesse riferirsi al dio del tuono, dei fulmini e della pioggia identificabile in parte con il Tlaloc azteco e il Cochijo maya. Il centro cerimoniale del sito ricopre un'area pari a un chilometro quadro, con diverse piramidi sormontate da templi, molti palazzi e alcuni cortili adibiti al gioco della pelota, ma vi sono ancora molte zone non scavate che si estendono per distanze maggiori. La costruzione più famosa del sito è la piramide delle nicchie. La gradinata a terrazza è alta circa 20 metri. Anche se come dimensioni è modesta, se comparata ad altre piramidi mesoamericane, l'architettura ornamentata è particolare; le terrazze sono di pietra intagliata e formano 365 nicchie, mentre il lato orientale della piramide presenta una scala. Le costruzioni del sito presentano rilievi scavati e vi sono alcune stele di pietra e sculture che rappresentano il gioco della pelota. Nelle vicinanze del sito si trova un ricco museo. Puebla, città di chiese e palazzi coloniali, abbelliti dagli azulejos. 

Quinto giorno

Cholula – Oaxaca

Notte a Oaxaca

 

Piramide di Cholula

E’ la più grande piramide del mondo. Misura 500 metri per lato ed è alta 64 metri. È considerata la piramide più grande mai costruita dall'uomo, con i suoi 4,5 milioni di metri cubi. È composta, in realtà, di quattro momenti costruttivi sovrapposti, di cui uno solo è stato nuovamente portato alla luce. La piramide oggi appare come una collinetta naturale ricoperta d'erba, suddivisa in quattro gradoni. Originariamente aveva, come molte piramidi dell'area messicana, 365 gradini, a simboleggiare i giorni dell'anno. Sulla sua sommità, dove una volta si trovava il tempio, ora si trova la chiesa cattolica dedicata di Nuestra Señora de los Remedios, risalente al 1594; gli spagnoli decisero di sovrapporre questa chiesa su un luogo sacro azteco sia come gesto di purificazione che come d'imposizione di una nuova religione e di una nuova società.

 

Oaxaca

Nell'area dove si trova l'attuale città vi sono stati per migliaia di anni insediamenti zapotechi e mixtechi legati agli importanti centri di Monte Albán e Mitla. La città coloniale risale al 1532. Oaxaca, il cui centro storico coloniale è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, dalla suggestiva atmosfera indigena, è famosa per le sue tradizioni gastronomiche e per la splendida chiesa di Santo Domingo.

 

Sesto giorno

Monte Alban – Mitla

Notte a Oaxaca

 

Monte Alban

E’ il nome moderno di un importante sito fra i più grandi del Messico; la principale zona civico-cerimoniale è situata a circa 400 metri dal fondo valle su di una vasta area livellata artificialmente, ad un'altitudine di circa 1940 metri sul livello del mare. Oltre a questo nucleo monumentale, il sito è caratterizzato da diverse centinaia di terrazze artificiali e una dozzina di raggruppamenti di costruzioni piramidali che ricoprono la sommità e i fianchi della piccola catena montuosa. Le rovine archeologiche delle vicine colline di Atzompa e El Gallo a nord sono tradizionalmente considerate parte integrante dell'antica città. L'importanza di Monte Albán deriva dal suo importante ruolo come centro socio-politico ed economico della civiltà zapoteca, ruolo che ricoprì per quasi un millennio. Fondata verso il 550 a.C., divenne la capitale di uno stato espansionistico che dominò una parte importante del territorio di Oaxaca, interagendo diplomaticamente e militarmente con altri stati mesoamericani quali, ad esempio, Teotihuacan. Da questo sito proviene il tesoro della tomba sette trovato nel 1932 dall’archeologo messicano Alfonso Caso e composto da più di 400 reperti e centinaia di gioielli preziosi risalenti alle popolazioni precolombiane. Egli definì tutto questo “il tesoro del Monte Alban” e in effetti si tratta di uno dei più importanti ritrovamenti dell’archeologia. Fra gli altri, interessante il monumento in forma di freccia orientato esattamente verso Chichen Itza nello Yucatan.

 

Mitla

E’ uno dei siti zapotechi maggiormente conservati della valle dell’Oaxaca a causa del clima secco. La valle era abbastanza isolata, ma gli Zapotechi avevano comunque contatti con altri popoli presenti in mesoamerica. Quando gli spagnoli arrivarono nella valle, lo stato zapoteco contava 500.000 abitanti, poi, intorno al 1000 i Mixtechi diventarono i padroni della zona, ma la città continuò ad essere abitata da gente

zapoteca. Il centro raggiunse l'apice della prosperità e dell'estensione territoriale tra il 750 e il 1521, mostrando influenze architetturali sia zapoteche che mixteche

Settimo giorno

Oaxaca – Palenque

(Volo aereo Oaxaca – Città del Messico , Città del Messico - Palenque)

Notte a Palenque 

Palenque,

La cittadina moderna, famosa in tutto il mondo e tappa obbligata per il sito archeologico, non presenta particolari attrattive, se non uno zocalo caratteristico e assai vivo alla sera quando i mariaches e i marimba intonano le loro canzoni.  

Ottavo giorno

Yaxchilan – Bonampak

Notte a Palenque 

Yaxchilan,

Il momento clou del viaggio e un’avventura meravigliosa. La Città delle pietre verdi o Yaxchilan, è un sito poco conosciuto dove il turismo non arriva pur essendo uno fra i più imponenti e maestosi dell’intera area mesoamericana. Lo si raggiunge dopo alcune ore di viaggio da Palenque lungo una strada che attraversa la giungla del Peten e dopo un’ora circa di navigazione su una piccola lancia a motore lungo il fiume Usumacinta, al confine fra Messico e Guatemala. Mentre gli alligatori sostano sulle rive del fiume, migliaia di colorati pappagalli ara si alzano in volo al sopraggiungere dell’imbarcazione e le scimmie urlanti emettono il loro grido. Un’esperienza indescrivibile e unica nella vita per raggiungere le rovine di Yaxchilan, localizzate in un'ansa dell'Usumacinta e che si estendono lungo il corso del fiume, su una serie di basse colline e verso l'entroterra. Il nucleo della città, posto attorno alla piazza principale, è occupato da due strutture architettoniche principali: la Grande Acropoli e la Piccola Acropoli. All'interno di quest'area edificata si trovano in totale più di centotrenta edifici, stele imponenti e rappresentazioni parietali.

Bonampak

Ubicato vicino a un tributario del fiume Usumacinta, il sito è famoso e unico per una serie di affreschi, posti all'interno della Struttura 1 (chiamata anche Tempio delle pitture murali). La costruzione delle maggiori strutture del sito si fanno risalire al primo periodo classico della civiltà Maya (indicativamente dal 580 all’800). Bonampak fu riscoperta soltanto nel 1946 da due viaggiatori americani, Herman Charles Frey e John Bournedal, che vi furono condotti da un gruppo di Maya Lacandones, successori di quelli che accompagnano ancora oggi i pochissimi turisti nella visita del centro cerimoniale maya. 

Nono giorno

Palenque

Notte a Palenque

 

Palenque

Contiene alcune delle più belle opere di architettura e scultura che i Maya abbiano prodotto. L'area abbraccia circa 2,5 km², ma si stima che si sia esplorato meno del 10% della superficie totale che raggiunse la città, in quanto ancora moltissime strutture rimangono coperte dalla foresta. Nel 1981, Palenque fu designata "Zona Protetta" e nel 1987 l'UNESCO la dichiarò Patrimonio dell’Umanità. Il Tempio o piramide delle iscrizioni, risalente a circa il 675  è forse il monumento funebre di Pacal, forse un sovrano. È uno degli edifici più significativi del sito ed una delle tombe più notevoli del centroamerica, Il tempio è costruito su una piramide a gradini posizionata nella zona est del sito archeologico. La piramide ha una base di 60 m x 42,5 m ed un'altezza di 27,2 m. Il tempio sovrastante ha una base di 25.5 m x 10.5 m ed un'altezza di 11.4 m. Le pietre più grandi pesano da 12 a 15 tonnellate e sono posizionate sulla cima della piramide. Il volume totale della piramide e del tempio è di 32500 metri cubi. Nel 1952 Alberto Ruz Lhuillier rimosse una pietra del pavimento in una sala del tempio e scoprì un passaggio segreto che conduceva, attraverso una lunga scalinata, alla tomba di Pacal, conosciuta per l'enorme sarcofago decorato con bassorilievi, per i ricchi ornamenti che ornavano Pacal e per le sculture di stucco che decorano le pareti della tomba. Qui alcuni vorrebbero vedere una scena di viaggio interstellare compiuto da Pacal, ma, in realtà, quella scena rappresentata sul sarcofago di Pacal, lo mostrano in atto di cadere verso gli inferi lungo l’albero della vita rappresentato anche nel Tempio del Sol sempre a Palenque. Pochi anni fa a Palenque venne trovato il tesoro della Reina Roja.

 

Museo di Palenque

All’uscita del sito, qui sono conservati splendidi reperti scultorei, facciate di palazzi e il corredo della Reina Roja Il museo raccoglie inoltre molti dei reperti rinvenuti nel sito, mentre il corredo di Pacal, si trova nel Museo di Antropologia di Città del Messico. Dato che la tomba di Pacal non è più aperta al pubblico per evitare danni, qui si può vedere una copia del sarcofago circondata dalla ricostruzione virtuale dell'interno della tomba, con tutte le spiegazioni del caso sui bassorilievi presenti sul sarcofago e sulle pareti della tomba.

 

Decimo giorno

Palenque – Becan – Chetumal

Notte a Chetumal

 

Becan

E’ un sito maya fra i più importanti vicino al centro della penisola dello Yucatan nello stato di Campeche.  Il nome è stato dato dagli archeologi che riscoprirono le rovine, che in lingua maya significa "fossa scavata dall'acqua" (in quanto attorno al sito è presenta una formazione geologica inusuale). Gli indizi mostrano che Becán era occupata nel medio preclassico, circa attorno al 550 a.C., e diventò un centro cerimoniale centinaia di anni dopo nel tardo preclassico. La popolazione e la scala di costruzione declinò nel classico iniziale intorno al 250 d.C., anche se rimase in buoni rapporti con Teotihuacan.. Una fossa scavata attorno al sito forma una circonferenza che copre 25 ettari. Attorno al 500 la popolazione aumentò di numero e molte costruzioni vennero ultimate, in stile Rio bec. La costruzione dei templi più importanti terminò nell'830, ma la popolazione rimase fino a quasi 400 anni dopo. Il sito venne descritto per la prima volta nel 1934 da Karl Ruppert e John Denison, in una spedizione finanziata dall'Istituto Carnegie di Washington. Dal 1969 al 1971 gli scavi vennero effettuati con i finanziamenti della Università di Tulane e della National Geographic Society.

 

Chetumal

E’ la capitale del Quintana Roo ed è particolarmente gradevole una passeggiata lungo la baia sul Mar dei Caraibi che  ospita sempre feste, musica con mariaches, marimba ed altri eventi

Undicesimo giorno

Chetumal - Tulum - Playa del Carmen

Notte a Playa del Carmenl

 

Tulum

E un importante complesso archeologico Maya e la sua particolare posizione, sulla costa a picco sul mare, a 15 minuti da Akumal, ha fatto sì che fosse la prima città Maya ad essere avvistata dagli spagnoli il 3 marzo 1517. La sua favorevole posizione geografica ne aveva in precedenza decretato la fortuna facendola diventare un importante scalo commerciale di prodotti quali pesce, miele, sale, ossidiana e piume di quetzal. L'edificio più importante di Tulum è senza dubbio El Castillo situato nei pressi dell'approdo, una piccola insenatura che fungeva da porto. Meta di turisti provenienti da tutto il mondo, il fascino di Tulum è dato anche dalle sue spiagge di sabbia finissima, tipiche della costa caraibica, alle quali si accede anche visitando il sito archeologico.

Dodicesimo giorno

Playa del Carmen - Chichen Itza

(Escursione a Chichen Itza facoltativa)

Notte a Playa del Carmen  

 

Chichen Itza.

Mattino. Le rovine, che si estendono su un'area di 3 chilometri quadri, appartenevano a una grande città che fu uno dei più importanti centri della regione intorno al periodo classico della civiltà maya, fra il VI e IX secolo. Il sito comprende numerosi edifici, rappresentativi di diversi stili e, fra i più celebri, si possono indicare la piramide di Kukulcan, nota anche come El castillo o Piramide del sole, l’osservatorio astronomico, il Caracol, e il Tempio dei Guerrieri. Il sito di Chichén Itzá è stato dichiarato patrimonio dell’UNESCO nel 1988 e costituisce una proprietà federale dello stato del Messico. E’ stato inserito nel 2007 fra le Sette meraviglie del mondo moderno.

Tredicesimo giorno

Cancun - Milano 

Bibliografia essenziale

AA.VV, Corpus Precolombiano, 12 Volumi, Milano 1985 – 1988

P.Baima Bollone, 21/12/2012. Alle origini della profezia Maya, Ivrea 2012

I.Bernal, Il Messico, Milano 1978

J.Bernal, Il Messico dalle origini agli Aztechi, Milano 1985

C.Burland, Montezuma, signore degli dei, Torino 1973

C.Cavatrunci, Arte precolombiana, Firenze 1998

A.Caso, Il popolo del sole, Milano 1965

N.Davies, Gli Aztechi, Torino 1982

C.Duverges, L’origine des Azteques, Paris 1983

B.Fagan, Gli Aztechi, Milano 1989

P.Gendrop, Architettura mesoamericana, Milano 1982

A.Luvino, Il sacrificio di Specchio Fumante, Torino 2019

G.Morley, I Maya, Roma 1984

L.Pranzetti (a cura di), Civiltà e religione degli Aztechi, Milano 2015

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U.Stornaiolo, Il Popol Vuh, Rimini 2005

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V.Von Hagen, Civiltà e splendore degli Aztechi, Roma 1978

V.Von Hagen, Alla ricerca del sacro Quetzal, Milano 1984

  

A tutti i partecipanti verranno fornite fotocopie

 di testi legati alle culture mesoamericane

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  



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